Sorseggia dai solchi delle tue labbra
ricolmati dal cielo cadente
mentre cammini tra ‘l volgo fuggente.
Lo scalpiccio sul selciato qual ambra,
lucida roccia di gocce velata.
Rallenti flettendo il collo indietro
a lasciarti colpire senza metro:
minuti pugni a scioglier la celata.
Le persone si sfaldano pesanti,
che sol i cristalli sopportan l’acqua
e non senton bisogno d’affannarsi
ma vibrano al suono del dolce amarsi
ch’assai sovente priva e gl’occhi annacqua
e godono d’essere intensi amanti.