Onda #28

Accorcia il broncio che ti squarcia faccia,
che annacqua la gioia nelle tue vene.
Oscuralo: che non ne resti traccia!
Solo luci ed ombre dolci sulle balze delle tue labbra.

Ebbra, sei di questa chiusa di capitolo
che pare un anelato cadere di catene.
Tendi le narici ad un nuovo sbuffo di Eolo,
alle olenti foglie più verdi.

Scappi, ci inseguiamo, mano nella mano
scoprendo salite che vanno a morire sull’ambra
del sole stanco. Laggiù sorge il tuo fano,
mentre felice ripercorri col cuore tutto ciò che perdi.

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