Onda #27

Un sentiero, in un prato invecchiato ed umido,
un sentiero e nessun’altra via, a destra, a sinitstra.
Io, solo, ho messo le sue molli zolle sotto le mie scarpe
senza nozione del ma se, dell’oppure, del chissà
perché retto in fronte a me si dipanava.

Ho intrapreso il sentiero e già più mai
ho teso l’orecchio oltre la spalla,
a carpire richiami d’altrove, cinguettii passati e nascosti.
Un sentiero, novello e costellato di fresche more,
inesplorato dal fato e dall’uomo, da qui sino alla sua fine.

Rifletteva il sole basso: le sue pozzuole specchi di miele
che nessun piede aveva ancor infranto.
Quanti altri rettilinei ancor mi attendono!
Intassellati l’uno dopo l’altro,
inesauribili ad infallibili sentieri ignoti.

E già so che ripenserò a tutto questo con un sospiro
in un angolo del mondo, fra molti anni:
un unico sentiero si distendeva in fronte a me, ed io,
io scelsi la sola via possibile,
quella che ora racconto e ricordo.

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