Onda #23

L’ho detto alla luna, che tremo ancora.
E l’ho sussurrato tra i fili d’erba
mossi dal maestrale, che ho l’anima
rotta. L’ho inciso sulle onde crepate.

Pallori, sospiri e sbuffi finora
riverberano mogi l’aria acerba.
L’ho detto a mia madre, ancor prima;
ha annuito solenne. Vene gelate.

Piedi a penzoloni sul ciglio caldo
del molo di giugno. Affoga lento
l’arancio e schianta il preciso orizzonte.

Resta il fuoco ad agitarsi spavaldo.
Chiede il verbo, ad ammonir: “Memento!
Duoli ora, ma dolette più a monte!”.

solitudine

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