Onda #8

Notturno batuffolo ti dondoli

a tastar silente, ché timoroso,

l’umettato suolo. Esponendoli

gli aculei ti fan criniera, orgoglioso.

Sorrido nel tendere la mia mano.

Basta saperti lisciare nel verso

esatto, impavido cuore gitano.

Temi ed aneli tutto l’universo.

Buffo t’inflati. Inutile è con me.

Ancor mi sciolgo sospingendoti oltre

il misero scalino. Gratti l’artiglio

sul cemento. Eppur riprendi cipiglio.

Non ti rivolti, ed abbassi la coltre.

Dondoli ancora avanzando. Io sorrido.

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