Onda #5

Sfiorando ‘l verde

l’occhio disamina l’intorno

sospeso

il sospiro ad allargare il cuore.

Le cuffie azzerano i suoni

aprendo alla fantasia

bianchi spazi da riempire.

Rimbalzo sulle mal tese corde

della chitarra, pizzicate

dall’imperito appossionato. Solo crome

tremolanti e sghembe

con le quali si ricopre

ad allontanare i pensieri.

Chiacchericcio sparso.

A condurmi all’ascolto

dell’unto masticare della coppia,

l’epa rilassata di chi si fida ormai del compagno.

Nessun trucco.

Il faticoso respiro del cane

accaldato e quindi pigro.

Perde lo sguardo lontano,

che tutto osserva senza

guardare. Poggia lo sguardo su di me

per un istante,

distogliendolo disinteressato.

Da lui s’allontana uno sfacciato scoiattolo.

Importuna chiunque muova la bocca,

certo che la sua dolcezza

gli varrà una ricompensa.

Un terremoto.

Un sorriso vestito d’arancio mi impone di struggermi

ammirandolo.

Mentre la natura

m’amonisce poco umilmente

con una carezza un po’ troppo vivace

che quella è tutta opera sua,

posando scomposto

uno dopo l’altro l’arto paffuto

il sorriso incede

richiamando a sè sguardi amorevoli,

cuori da ricolmare,

anime da lenire.

L’energia si accumula rapida

nel trillo della sua voce.

Sfera infinita,

purezza distillata e pronta all’uso.

Panacea di un cuore malmenato

il suo profumo innocente si espande

qual aura gialla.

Niente è più come prima,

ora che la serenità è stata instillata

e la gioia è pronta a germinare

nuovamente, spensierata.

Nulla può terminare l’estatico evento.

Poi la madre lo solleva lesta.

2007_mailafontaine2

Lascia un commento