Onda #11

Voglio scrivere sul tuo corpo

nudo,

disteso di fronte ai miei occhi.

Fotografare quella pergamena ricoperta

di parole d’amore che calda si dilata e vibra,

mentre completo l’opera d’arte.

Nulla potrebbe essere più perfetto e panico.

Mi attraversa un brivido ogni volta che lo stilo

si appoggia sulla tua pelle e la graffia appena.

I tuoi occhi si socchiudono

mentre l’inchiostro comincia a vestire le tue membra.

Nel piacere.

Non ti lascio che qualche istante di respiro,

per tornare poi a solleticare la tua anima

quando la mia già arde, inquieta.

Bilancio i vuoti ed i pieni, dotati di egual forza.

Gioco a terminare ogni frase

giungendo ai nei sulla tua pelle.

Aggiungo bellezza a quella tua già smisurata,

e tento di catturarla per il piacere degli occhi.

Ma nulla eguaglia il piacere che traggo dall’odor tuo,

olio essenziale dell’arte divina.

E dal quasi silente scorrere di quel puntale

tra le piccole creste della buccia della tua anima.

Condividiamo un piacere

puro.

Già si sorridono i nostri pargoli innocenti ormai da un po’,

mentre l’alto piacere prende il sopravvento.

Non v’è spazio per il mondo

su questo letto.

Non rivestiamoci mai più delle nostre persone.

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