Voglio scrivere sul tuo corpo
nudo,
disteso di fronte ai miei occhi.
Fotografare quella pergamena ricoperta
di parole d’amore che calda si dilata e vibra,
mentre completo l’opera d’arte.
Nulla potrebbe essere più perfetto e panico.
Mi attraversa un brivido ogni volta che lo stilo
si appoggia sulla tua pelle e la graffia appena.
I tuoi occhi si socchiudono
mentre l’inchiostro comincia a vestire le tue membra.
Nel piacere.
Non ti lascio che qualche istante di respiro,
per tornare poi a solleticare la tua anima
quando la mia già arde, inquieta.
Bilancio i vuoti ed i pieni, dotati di egual forza.
Gioco a terminare ogni frase
giungendo ai nei sulla tua pelle.
Aggiungo bellezza a quella tua già smisurata,
e tento di catturarla per il piacere degli occhi.
Ma nulla eguaglia il piacere che traggo dall’odor tuo,
olio essenziale dell’arte divina.
E dal quasi silente scorrere di quel puntale
tra le piccole creste della buccia della tua anima.
Condividiamo un piacere
puro.
Già si sorridono i nostri pargoli innocenti ormai da un po’,
mentre l’alto piacere prende il sopravvento.
Non v’è spazio per il mondo
su questo letto.
Non rivestiamoci mai più delle nostre persone.